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Barriera di Milano
Hex M8M6M4
Valorizzazione dei manufatti industriali dismessi nell'area dell'ex scalo Vanchiglia con una struttura di facile assemblaggio con chiavi a brugola (hex)
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Torino, Spazio Bunker, via Quittengo 41b 2017
dati
13 studenti di architettura + 1 studentessa di design e comunicazione visiva (1 università)
6 nazioni (Cina, Egitto, Francia, Iran, Italia, Siria)
2 fasi: scelta dell'artista e definizione del sistema costruttivo + 8 giorni di progetto+costruzione
Scatola di costruzioni: 40 tubi in ferro lunghi 300 cm, 120 morsetti in poliammide (4 diversi tipi), 10 travetti 10x10x200 cm, 100 listelli 5x5x200 cm e 20 mq di tavole spesse 2 cm, tutti in legno di castagno.
committente
Associazione variante Bunker, Torino
atelier mobile
Luca Barello, Niccolò Suraci, Michael Armosino
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partner
LPCA-Laboratorio Permanente sulla Città e l'Abitare: Michele Cerruti But, Alberto Geuna, Marianna Orlotti, Emanuele Protti, Niccolò Suraci, Alexandro Tripodi, Elisa Troiano
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artista invitato
Carlos Valverde
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team progetto+costruzione
Adriano Aimar, Mahsa Bayan, Burcu Berk,
Davide Broggio, Loius Chapsal, Youssef Mekael,
Meiqi Qian, Yasmine Ravagli, Alessia Sciotto,
Giorgia Spadaro, Zhen Sun, Jialin Wei, Difan Yu,
Zhuolin Xie
tutor accademici
Chiara Devoti (Politecnico di Torino-DIST),
Roberto Giordano (Politecnico Di Torino-DAD)
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conferenze
Paolo Cornaglia (Politecnico di Torino-DIST), Jean-Marie Choquette
e Armelle Varcin (Université De Lille)
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falegname
Gianluca Rondinelli (Fargo Legno)
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critici invitati
Massimo Camasso, Fulvio Capurso (Beroot Studio), Maurizio Cilli, Sean Kerr (University of Auckland), Martina Muggiri (Studio Superfluo)
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sponsor
Politecnico di Torino (Fondi per la progettualità studentesca),
Hangar-Regione Piemonte
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fotografie
atelier mobile
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un grazie speciale a
Manuela Cristaldi, Francesca Madon e Bruno Mastropietro
(Associazione Variante Bunker)
L'area dell'ex scalo ferroviario è un grande vuoto urbano, una distesa grigia di asfalto bordata da vegetazione selvaggia, punteggiata di manufatti industriali di varia dimensione, qualità architettonica e costruttiva, in parte recuperati per ospitare attività artigianali, culturali, ludiche e sportive. L'Associazione variante Bunker ne gestisce una delle parti più vive.
Una sessione preliminare con l'associazione LPCA si è incentrata sull'invito di un artista con esperienza di lavoro sullo spazio pubblico e di coinvolgimento degli abitanti di un quartiere. Con l'artista scelto, Carlos Valverde, è stato quindi definito un sistema costruttivo composto da elementi che rappresentasse la democratizzazione dei processi costruttivi per la loro semplicità di assemblaggio mediante una chiave a brugola.
Un'incastellatura metallica ridefinisce gli spazi al di sotto e a fianco di una tettoia in cemento armato, la attraversa diagonalmente collegandola agli spazi esterni con un ritmo parallelo alla sua struttura di sottili montanti e pannelli aggettanti illuminati da tubi fluorescenti. Due pedane mobili a gradoni la affiancano invitando a ospitare incontri, esposizioni e spettacoli.