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Paraloup
Finestre sul paesaggio
e la memoria
Stazioni di sosta e informazione lungo i percorsi che portano alla borgata alpina
Rittana (CN), Borgata Paraloup 2016
dati
20 studenti di architettura (1 università)
5 nazioni (Albania, Cina, Italia, Siria, Turchia)
2 fasi: studio e prototipazione del sistema costruttivo + 6 giorni di progetto+costruzione
Scatola di costruzioni: listelli di castagno 6,5x6,5 cm di tre lunghezze su un modulo di 54 cm e separatori cubici, barre filettate in acciaio passanti da 8 mm su fondazioni da realizzare in opera con cumuli
di pietra locale.
committente
Fondazione Nuto Revelli
atelier mobile
Sara Ambrosoli, Luca Barello, Paolo Cavallo,
Beatrice Gamba, Paolo Golinelli, Luca Malvicino, Niccolò Suraci
team progetto+costruzione
Ali Baris Altan, Michael Armosino, Alice Cerrano, Siyu Chi, Chiara Genta, Ruijun Liu, Murat Öğücü, Francesca Pastorino, Francesco Scialdone, Yi Shan, Flavia Spina, Lorenzo Torre, Mingyang Wang, Peiwei Wu, Zhuolin Xie (sistema costruttivo+workshop), Mary Farwy, Silvia Favaro, Sammy Zarka (workshop), Ornela Mici,
Vittorio Scolamiero (sistema costruttivo)
tutor accademici
Chiara Devoti (Politecnico di Torino-DIST),
Roberto Giordano (Politecnico Di Torino-DAD)
falegnami
Guido Magliano (workshop), Alberto Seita (sistema costruttivo)
critici invitati
Walter Nicolino, Jan-B Zwiejski (Université Laval Québec)
patrocinato da
Città di Cuneo, Comune di Rittana
sponsor
Politecnico di Torino (Fondi per la progettualità studentesca)
fotografie
atelier mobile, Murat Öğücü
un grazie speciale a
Beatrice Verri (Fondazione Nuto Revelli), Walter Cesana (Comune Di Rittana), Sara Gorgerino (Rifugio Paraloup), Dario Castellino, Valeria Cottino,
Claudio Germak, Paolo Mellano
La borgata alpina di Paraloup è un antico agglomerato di baite a 1360 metri s.l.m. in una posizione strategica con un'ampia visuale sulla valle Stura e la pianura, luogo in cui si raccolse la banda partigiana di 'Giustizia e Libertà' durante le prime fasi della resistenza nella seconda guerra mondiale. Paraloup, che significa 'difesa dai lupi', è stata recuperata nel 2013 dalla Fondazione Nuto Revelli per ospitare attività culturali legate alla storia dei luoghi e dei suoi abitanti, nel solco dell'attività del membro della brigata a cui è intitolata.
Lungo le vie che portano alla borgata, una serie di stazioni costituiscono punti di sosta, di osservazione del paesaggio, di informazione storica attraverso pannelli che rimandano a file multimediali e che mostrano modi diversi di utilizzo costruttivo di elementi lineari sottili. Ogni stazione è legata a una parola chiave e a un luogo: la salita in montagna (borgate alpine), il mondo contadino (alpeggio), la libertà (torrente) e il rifugio (bosco). Le prime tre si incontrano lungo la strada che sale a Paraloup, l'ultima, in un boschetto di pini subito a monte della borgata, lungo il sentiero che porta a Valloriate.