am#10
Sappada-Prato Carnico
Condividere sentieri
Padiglioni-porta all'imbocco delle reti
di sentieri tra le valli
​
Sappada e Prato Carnico (UD) 2021​
dati
4 architetti + 1 studentessa di architettura (1 università)
1 nazione (Italia)
4 giorni di sopralluoghi, studio e progetto preliminare.
committente
Festival vicino/lontano mont
atelier mobile
Luca Barello, Niccolò Suraci, Cristiano Tosco
partner/comitato organizzatore
Ordine degli Architetti, PPC della Provincia di Udine: Lorenzo Cotrer
Comune di Sappada: Andrea Polencic
Pro Loco Val Pesarina: Andrea Puschiasis
team di progetto
Chiara Buccolini, Andrea Comuzzi, Vera Novello, Francesco Pavanello, Micaela Tedone
consulente
Nilo Pravisano (gestore rifugio De Gasperi dal 1978 al 2016)
contributi e l’assistenza di
Paolo Bon (Ordine Architetti PPC della Provincia di Udine), Pietro De Faccio e Adriana Stroili (CAI Tolmezzo), Enrico Agostinis (storico), Simone Gonone (gestore rifugio De Gasperi)
in collaborazione con
Comuni di Sappada e Prato Carnico, ASCA, Sezioni CAI di Tolmezzo e Sappada, Rifugio De Gasperi, Officina Montagna – Cantiere Friuli UniUd, Cadore CSD
fotografie
atelier mobile, Elena Bo, Andrea Puschiasis
​
un grazie speciale a
Claudio Pellizzari e Paola Colombo (Festival vicino/lontano mont)
Il sentiero Corbellini, realizzato negli anni Trenta incidendo la costa della montagna, aveva lo scopo di rendere più agevoli i collegamenti tra Sappada e la Val Pesarina. A partire dal sentiero, la conoscenza del luoghi è stata approfondita attraverso camminate, visite, discussioni e confronti con chi conosce e vive la montagna e le due valli.
La struttura realizzata nel prato antistante il Museo Etnografico di Cima Sappada è il modello astratto in scala reale della proposta di progetto: realizzazione di due padiglioni, uno per valle, lungo i sentieri. Due “porte” costituite ciascuna da una coppia di stanze, la cui forma richiama la pendenza dei tetti e la sezione delle valli, mentre le pareti sono formate da pannelli realizzati con elementi dell'architettura e della decorazione tradizionali: scandole in legno, bucature dei parapetti, strutture di essiccazione del fieno.
La “stanza” con la forma più aperta è dedicata a Sappada, quella con la forma più aguzza alla Val Pesarina: la loro congiunzione rappresenta il simbolico collegamento tra i luoghi e le comunità, e un invito all'incontro, allo scambio e alla condivisione.